Sono nata qui eppure non vi appartengo. Nelle mie vene scorre sangue caldo, pieno di musica, colori e folklore. Mia madre e mio padre mi hanno chiamato Alejandra e quella j che mi hanno lasciato in eredità, e che nessuno qui pronuncerà nel modo corretto, mi racconta di un paese lontano dove loro hanno imparato a diventare adulti molto presto, dove si sono amati e dal quale sono scappati, per raggiungere la città di fumo, vetro e cemento. Io che sono solo una bambina crescerò qui e giocherò con l’acqua delle fontane perché qualcosa nelle mie vene mi dice che l’acqua mi appartiene e allora andrò cercandola sempre anche se da quassù non si vede il mare.