Vetri Rotti

Il lunedì mattina, ogni lunedì mattina il rumore di vetri infranti mi sveglia senza possibilità di risoluzione alcuna. È un rumore che lacera. L’uomo al mio fianco dorme tranquillo indifferente alla vita, non lo sente il tempo che scorre, passa, scivola via? È di nuovo lunedì e di nuovo per la strada, cinque piani più bassi di me, quegli uomini parlano, ridono, vociano, non gli importa. E rompono il vetro. Coccio dopo coccio, pezzo dopo pezzo. È una tortura per le orecchie e per la testa. Rumore, silenzio… qualche metro dopo rumore, silenzio e ancora e ancora e ancora. Sembra uno strazio infinito. Invece finisce. Fuori. Dentro no, dentro rimbomba, come ogni stupido lunedì. Come ogni stupida me.